sabato 15 maggio 2010

Milgior risposta non avrei potuto scrivere.

Altro che supino
Donato, il comunista
che li terrorizza tutti


Tutt'altro che supino (un bel caso di ?nomen non omen?), in grado, da solo, di fare opposizione totale alla maggioranza usando un metodo vecchio come il mondo, quello degli emendamenti innumerevoli, ma sempre tanto efficace, soprattutto quando le sedute consiliari raccolgono tutti i malumori e le spaccature interne di chi governa. In questo momento Donato Supino è l'uomo forte della minoranza, quello che, da solo, tiene in scacco le sedute di Palazzo Cernezzi. Ha tutte le carte in regola per essere l'incubo del Centrosinistra. Intanto è comunista: non , tantomeno , sul simbolo del suo partito ci sono ancora la falce e il martello, ne è l'unico esponente, è capogruppo di se stesso e, come tale, fa quello che gli pare. Il suo eloquio, sempre accalorato (perché chi fa politica matematicamente certo di finire non solo all'opposizione ma in minoranza anche all'interno della stessa, lo fa per passione), l'accento tradisce le schiette origini campane, beneventane, di Airola, per la precisione: bastano due sue frasi e tutti i lumbaard trasaliscono, non lo ammetterebbero ma è così. Ogni tanto qualcuno, dai banchi del Pd (neanche loro lo ammetterebbero) sembra guardarlo con invidia, lui che non deve curarsi troppo di bilancini, di giochi interni al partito ed esterni a Como, lui che può permettersi di sbottare perché lì rende conto solo a se stesso e fuori di lì soltanto ai suoi elettori che saranno pochi, però esistono, sono abbastanza numerosi da spedirlo a Palazzo Cernezzi e lui esegue il mandato: Supino s'oppone. Difende i deboli e gli oppressi: s'infervora sulla Ca' d'Industria pur sapendo, perché in cuor suo certo lo sa, che pochi, di quelli che sostiene, lo hanno votato. Anzi, forse nessuno. Perché ha degli ideali, roba antica, da prima della rivoluzione (o dell'involuzione) della politica. E giù duecento emendamenti, per non parlare dei subemendamenti. Che poi è questo il bello di un'identità politica forte: potranno darti dell'antiquato, dire che sei fuori dal mondo, darti del comunista (che è vero e, per lui, non c'è niente di male ma altrove è stato sdoganato come insulto puro) ma almeno tutti sanno chi sei e come la pensi. E anche a non pensarla come lui un po' gli si vuole bene, come a un panda.

Alessio Brunialti

tratto da La Provincia del 13/05/2010





Una vecchia lezione di politica recitava "taja e medega".




tratto dal Corriere di Como del 13/05/2010

lunedì 3 maggio 2010

IL FANTASMA

Sig. Sallusti, in tanti anni di militanza politica fatta tra musei archeologici e apparizioni in castelli infestati da miei simili, non avrei mai sperato di dover ringraziare una persona appena normale come lei per il suo piccolo ‘j’accuse’.
Forse il suo centrodestra ha perso troppo tempo a congetturare e pensare come il Lario potesse diventare il vostro Mugello e forse non avete pesato bene la forza del patto Lega-PDL.
Oppure non vi siete neppure resi conto di chi stavate votando: vigliacchi, come lei li definisce, incollati assieme solo dal gettone e da qualche carica da faccendiere che di fronte al primo problema politico cascano in crisi come al liceo si casca di fronte ad un’equazione mai vista. Poveri Alberto da Giussano e Silvio da Arcore!
Sta di fatto che è molto spiacevole, e me ne rendo conto, vedere come un reperto archeologico riesca a smembrare una forte alleanza tra grandi uomini che non hanno mai lesinato promesse di crescita ed è altrettanto spiacevole vedere che un organo di stampa si debba far carico di aiutare il Sindaco nelle sue decisioni politiche ricordandogli il suo ruolo e persino le prossime scadenze.
Può una mummia egizia del British Museum influenzare le decisioni di Obama? No, mi auguro si sia risposto.
E allora perché una mozione tanto bolscevica è riuscita a mettervi in minoranza? (a proposito come si è sentito?)
Perché nel vostro Mugello avviene?
Bhè, o questo non è il vostro Mugello o chi avrebbe dovuto non è stato all’altezza: nella migliore delle ipotesi state vivendo una dicotomia insanabile.
In sintesi i fantasmi e l’archeologia sono gli ultimi dei vostri problemi: magari con una bella grande mostra sulle meraviglie del passato potreste chiudere questo problema, io mi presto a titolo gratuito per la sala principale.
Il voto sulla Cà d’Industria, come il Muro, come il caso SPT, come la discarica portano sul nostro piccolo mondo antico un vento per voi gelido ma che da alle persone un po’ di calore: a volte accade che qualcuno non faccia parte delle Istituzioni per mera convenienza come schivar galere e ottenere cariche: lezione nella quale siete imbattibili partendo dalla testa del pesce arrivando a voi, piccola coda che tanto sbatte per spruzzar quattro gocce; e addirittura accade che esista ancora qualcuno che in barba ai 75 € si permette di pensare guardando anche il rovescio della vostra medaglia.
Succede in questo strano Mugello, a volte, che siano gli sconfitti ad afferrare la vittoria.
la Storia lo ha dimostrato: un danno a voi è una vittoria per le persone comuni che tutti i giorni contribuiscono a far crescere la nostra società, quelle persone che se sul posto di lavoro si comportano inopportunamente non vengono promosse ad altro incarico, ma lasciate disoccupate.
Vede caro Sallusti, gli uomini possono aver scelto altre ideologie diverse dalla mia e cambiato i nomi delle cose, ma la sostanza della società democratica e i danni fatti dai suoi simili non sono mutati: le persone hanno ancora bisogno di vivere del loro lavoro e devono ancora sperare che qualcuno ascolti il sussurro di dignità negata. Quando imparerete che siete posti a governare per il bene comune di tutti i cittadini avrete già imparato più di quanto sappiate ora: non c’è più la necessità di chiamare così il proletariato e invocare la falce e il martello come unici strumenti di lavoro, i tempi e le parole mutano, ne sono consapevole. Abbiamo creato parole più auliche per definire chi non ha un futuro assicurato, ma caparbiamente esistono lo stesso e attraverso le vostre dispute per il potere assoluto non fanno altro che prendere coscienza di sé. In tanti anni di devastazione del nostro paese e della nostra città i politici che lei sprona all’arroganza del ‘tutti compatti per forza’ non hanno fatto altro che cambiare l’etichetta del nome di ogni cosa senza graffiarne la sostanza.
Rifletta su chi sarà lo sconfitto.



lunedì 29 marzo 2010

Bruni Gaffuri un Patto scellerato!


Se vi fossero dei dubbi ora è tutto chiaro, con argomentazioni diverse, ma con lo stesso obbiettivo: Fare pagare ai lavoratori e agli ospiti della Ca’ d’industria le consulenze facili e le incapacità dirigenziali del consiglio di amministrazione.                                             
Infatti i due principali referenti nel consiglio di amministrazione della Cà D’industria, quello designato dal  sindaco Bruni e quello indicato dal capogruppo del partito democratico Gaffuri, cioè il presidente Pellegrino ed il consigliere Vivarelli, operano in maniera uniforme, viene spontaneo   chiedersi se non vi sia un patto politico per esternalizzare il servizio delle cucine, visto il comunicato firmato Gaffuri , Iantorno.
Vogliamo ricordare che questa decisione non è supportata  da esigenze  di bilancio, visto che il bilancio di Cà d’industria chiude quasi in pareggio.
Questa scelta è ancora più grave, visto che il C.D.A. di Cà d’industria ha comunicato alle organizzazioni sindacali, che dal 1 Aprile 2010 ai nuovi assunti saranno applicati contratti diversi da quelli attuali, con una perdita di stipendio di circa 200 euro mensile.
Non si può fare pagare ai lavoratori e agli  ospiti di Cà D’industria le proprie incapacità.

 La Cà D’ industria è un patrimonio prezioso al servizio della città, i lavoratori sono un patrimonio che va valorizzato e non mortificato sia professionalmente che economicamente.  Con fermezza affermiamo  la nostra contrarietà che ai nuovi assunti si propongano dei contratti lavorativi  diversi da quelli attuali.
Il gruppo consigliare del P.R.C. e la federazione della sinistra di Como, sostengano le ragione dei lavoratori e dei parenti degli ospiti di Cà D’industria.
Nel prossimo Consiglio Comunale che si  discuterà della Cà D’industria,chiederemo le dimissione del consiglio di amministrazione, per la perdita di credibilità verso tutta la cittadinanza comasca.
Como 23 marzo 2010                
 Gruppo consigliare di rifondazione Comunista Como
                                                                                      Donato Supino

Proposta in tutela della Cà D'Industria


Delibera di indirizzo del Consiglio Comunale
sulle linee da assumere da parte degli amministratori designati dal Comune di Como nella gestione della Cà d’Industria.


- Premesso che “Cà d’Industria”, sorta in città in seguito alla carestia degli anni 1815 e 1816 per dare ai poveri di Como e agli inabili di età maggiore di otto anni un’occupazione differenziata a seconda dello stato di salute degli ospiti, assume fin dal 1825 le caratteristiche di struttura dedicata ad attività assistenziali a favore di anziani indigenti e inabili , dapprima nel fabbricato di via Brambilla, ristrutturato in seguito con criteri di ospitalità più moderni e maggiore capacità ricettiva nel 1889 e poi, successivamente dal 1990, e nelle altre strutture che grazie all’intervento pubblico e ai lasciti di privati ne costituiscono il fondamentale patrimonio immobiliare assistenza sociale

- Preso atto del fatto che oggi tale realtà svolge una serie complessa di attività socio-sanitarie che spaziano dall’assistenza sanitaria al recupero di disabili a rischio di emarginazione, dalla formazione professionale dei propri addetti alla ricerca scientifica nel settore della geriatria

- Rilevato che a premessa della propria specifica funzione, assunta in nome e per conto della collettività, la Cà d’industria considera che “Gli anziani rappresentano un patrimonio per la società, non solo perché in loro si identifica la memoria culturale di una popolazione, ma anche perché sempre più costituiscono una risorsa umana attiva, un contributo di energie e di esperienze
del quale la società può valersi. E, tuttavia esistono delle condizioni nelle quali l'anziano è ancora una persona fragile, sia fisicamente che psichicamente, per cui la tutela della sua dignità necessita di maggiore attenzione nell'osservanza dei diritti della persona, sanciti per la generalità dei cittadini.(Carta dei diritti dell’anziano)

- Osservato che al di là delle diverse forme giuridiche assunte nel tempo da Cà d’Industria, fino quella relativamente recenti di Fondazione e organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus), essa rimane una struttura sostanzialmente pubblica, patrimonio della storia della città, risorsa ineliminabile di esperienze, competenze e relazioni

- Sottolineato il fatto che la configurazione del Consiglio di Amministrazione, costituito da. 5 membri nominati dal Comune di Como, uno nominato dalla Regione Lombardia e uno dalla Provincia di Como oltreché la provenienza del patrimonio e dei beni confermano a tutti gli effetti trattarsi di un bene pubblico

- Ritenuto che accoglienza e ospitalità, igiene e pulizia non meno della qualità del cibo e del servizio al momento dei pasti, come la cortesia e la sollecitudine del Personale (infermieristico, ausiliario, delle cucine , dell’animazione, della riabilitazione e dell’amministrazione) siano stai, nel corso degli anni, elementi determinati a comporre quel clima familiare indispensabile per
assicurare il massimo della qualità della vita degli ospiti, che a volte si prolunga per molti
anni

- Considerato, infine, che le recenti decisioni, assunte dal Consiglio di Amministrazione senza la condivisione da parte degli operatori e delle rappresentanze sindacali di Cà d’Industria, relative alle esternalizzazione della gestione delle cucine con l’affidamento della gestione ad una impresa
del settore hanno già determinato tensioni tra il personale e il C.d.A., con conseguenti evidenti segni di rottura degli equilibri che hanno fatto, fino ad ora, di Cà d’industria un luogo sereno e ospitale e con immediata percezione , fa parte di utenti e di loro familiari, del venir meno di alcuni sostanziali elementi che fanno del momento del pranzo e della qualità della sua preparazione un momento centrale della giornata degli ospiti

il Consiglio Comunale di Como con gli indirizzi di seguito espressi impegna il Sindaco a vincolare il mandato dei rappresentati del Comune di Como in seno al Consiglio di Amministrazione di Cà d'Industria, in fedeltà alla storia e alle caratteristiche dell’Istituzione - alla revisione della posizione recentemente assunta in merito all’esternalizzazione della cucina - a garantire, per il futuro, la salvaguardia delle gestione diretta (in house) di tutte le funzioni
collegate direttamente alle persone

Donato Supino

domenica 3 gennaio 2010

Mozione urgente di sfiducia all’assessore Stefano Molinari in merito alla gestione “piano neve Dicembre 2009”


Al Presidente del Consiglio
Al Sindaco di Como
OGGETTO: Mozione urgente di sfiducia all’assessore Stefano Molinari in merito alla gestione “piano neve Dicembre 2009”
PREMESSO CHE:
L’assessore Molinari, nelle precedenti vesti di Consigliere Comunale, ha criticato e richiesto le dimissioni di Caradonna (allora assessore alla viabilità, trasporti e grandi opere) per incapacità di gestire e di dirigere l’assessorato di sua competenza; ha inoltre sostenuto nel dibattito sulle “paratie” che ormai la giunta Bruni era arrivata al capolinea e che tutta la maggioranza doveva prenderne atto ed andare alle elezioni. Dopo l’ennesimo rimpasto, che ha portato lo stesso Consigliere Molinari ad assumere l’assessorato di competenza del suo predecessore Caradonna, ha  dimostrato tutta la sua incoerenza rispetto alle  affermazioni fatte in Consiglio Comunale.
CONSIDERATO CHE:
La giunta Comunale ha presentato un emendamento durante il dibattito sulla delibera per l’equilibrio di bilancio 2009, che prevedeva di togliere 50.000€ al piano neve per darli alla fondazione “ La Presentazione”, con anche il consenso dell’assessore Molinari; solo dopo una decisa critica da parte dei Consiglieri di minoranza e di maggioranza  è stata evitata la penalizzazione  al “piano neve”.
PRESO ATTO CHE:
Durante la nevicata di venerdì 18 Dicembre sono finiti all’ospedale decine e decine di pedoni  perché non si era intervenuto a pulire i marciapiedi. L’ulteriore  nevicata del 21 Dicembre ha messo in luce tutte le carenze organizzative rispetto all’emergenza neve. L’organizzazione dei mezzi spalaneve si è dimostrata molto approssimativa lasciando parte della città senza nessun intervento, soprattutto in convalle, creando un caos viabilistico che non ha avuto nessun riscontro in tutta la Provincia; inoltre, ancora una volta  i marciapiedi sono stati trascurati creando grossi disagi ai pedoni.
Alla luce di tutto ciò è emerso con molta chiarezza che a Como non esiste nessun “piano neve” e che l’assessore non ha fatto nulla per sopperire a questa carenza.
INOLTRE:
Ci risulta che per quanto riguarda i mezzi pubblici nessuno è rimasto bloccato per strada, ma è anche vero che un gran numero di mezzi non ha lasciato i depositi, saltando di conseguenza numerose corse sia urbane che sub-urbane, vanificando così l’appello di utilizzare gli stessi lasciando a casa le auto private.
     TUTTO CIO’ PREMESSO, IL CONSIGLIO COMUNALE CHIEDE AL SINDACO:
di revocare l’assessore Stefano Molinari.

Como, 28 Dicembre 2009
                                                                                               Donato Supino
                                                                      Capogruppo di Rifondazione Comunista

venerdì 20 novembre 2009

Rassegna Stampa 2009





 

 

Rassegna stampa liberamente tratta dall'archivio de La Provincia on-line dal 1 gennaio al 20 novembre 2009.



«Giù la giunta», in 200 sfidano vento e pioggia

Erano circa 200 ieri mattina in piazza Cavour sfidando il vento gelido e la pioggia per protestare contro il muro sul lungolago e contro l’amministrazione guidata dal sindaco Stefano Bruni. E la pioggia ha impedito di realizzare il muro simbolico (con le scatole di scarpe) previsto dal comitato organizzatore ("Giù la giunta")
  • Cronaca
  • 9 novembre 2009

 

Pioggia di ingiunzioni per multe già pagate

Ingiunzioni per multe già pagate addirittura tre anni fa. All’ufficio verbali del comando di polizia c’è spesso coda. In tanti chiedono spiegazioni perché non ricordano di dovere pagare una multa. Chi ha conservato il cedolino del pagamento non ha difficoltà a dimostrare di essere in regola
  • Cronaca
  • 6 novembre 2009

 

Se si parla di redditi, Valli primo cittadino

Diffusi dal Comune i dati sui redditi riferiti al 2008 dei politici consiglieri, assessori e alcuni amministratori delle società di Palazzo Cernezzi, così come previsto dall’operazione trasparenza voluta dal ministro Renato Brunetta
  • Cronaca
  • 5 novembre 2009

 

Muro, sfiduciati pure i tecnici Viola: «Se Bruni vuole, lascio»

Individuato anche i responsabili tecnici del muro del lungolago. Con voto segreto, a porte chiuse, è stata approvata la mozione presentata dal consigliere di opposizione, Donato Supino (Prc), per chiedere al sindaco Stefano Bruni di sostituire il direttore dei lavori delle paratie, Antonio Viola, e il responsabile del procedimento, Antonio Ferro
  • Cronaca
  • 28 ottobre 2009

 

Il prefetto: «Chiederò al Comune il perché della Ticosa secretata»

«Interverrò presso l’amministrazione comunale chiedendo al sindaco Stefano Bruni notizie per il comportamento adottato sulla vicenda Ticosa». Il prefetto Frantellizzi ha preso posizione nel tentativo di dare un’accelerata alla soluzione del caso della lettera segreta di Multi
  • Cronaca
  • 27 ottobre 2009

 

Una città contro il muro Maxi manifestazione in piazza

E' l'ora della protesta. Attese centinaia di persone sul cantiere di lungo lario Trento mentre sono oltre tremila le adesioni ai gruppi Facebook contro il muro. Prosegue anche la petizione della Provincia: oltre 600 i coupon pervenuti in redazione
  • Cronaca
  • 26 settembre 2009

 

Fascisti e antifascisti, uno scontro a distanza

Due mondi lontanissimi, non solo idealmente, ieri sera L’estrema destra da una parte, l’associazione partigiani dall’altra. I «camerati» si sono ritrovati nella sede della Circoscrizione Sei, in via Grandi, i «compagni» in piazza San Fedele. L’appuntamento, per i primi, era fissato da tempo; l’associazione lariana «Militia» aveva chiesto la sala della Circoscrizione per poter organizzare un incontro con un reduce della Rsi
  • Cronaca
  • 12 settembre 2009

 

Comune, sospetti sul concorso l'opposizione fa quadrato

L’opposizione a Palazzo Cernezzi ribatte al sindaco Stefano Bruni e fa quadrato intorno ad Alessandro Rapinese (Area 2010), indicato dal primo cittadino come il probabile inventore delle “voci” che parlano di un concorso ad hoc per assumere l’addetto stampa Marco Fumagalli
  • Cronaca
  • 30 agosto 2009

 

Giallo dei parcheggi gratis  Non c'è pace per Spt

Tessere rilasciate a consigliere comunale e a società sportiva
  • Cronaca
  • 4 giugno 2009

 

Giallo sulle nomine Asf
Le minoranze: illegittime

Gaffuri (Pd): «Tutto da rifare». Anche la Lega contro il Pdl
  • Cronaca
  • 31 maggio 2009

 

Dimissioni in massa
Azzerata la Spt

Il sindaco Bruni in Commissione: «Cda decaduto». Ieri mancava all’appello solo il presidente Gandola
  • Cronaca
  • 27 maggio 2009

 

La finanza negli uffici di Spt
Sequestrati contratti e delibere

La tributaria per ore in via Moro sia nella sede della holding che della società privata. Acquisiti gli atti della cessione del ramo turismo e dell’incarico dato a Gandola dalla srl
  • Cronaca
  • 19 maggio 2009

 

Hanno venduto i pullman Spt a un quinto del prezzo d’acquisto

Stando alla tabella dei mezzi ceduti sei pullman sono passati di mano gratuitamente
E prima del faccia a faccia con Carioni, il presidente Gandola è tornato a difendersi
  • Cronaca
  • 14 maggio 2009

 

«Gandola si dimetta da Spt»
E il Pd presenterà un esposto

Opposizione in tribunale sulla vendita. Oggi consiglio di amministrazione della Holding
  • Cronaca
  • 12 maggio 2009

 

Tutti i quesiti del presidente
Giorni decisivi per il caso Spt

Gianandrea Gandola dovrà chiarire al Comune i molti punti oscuri
  • Cronaca
  • 11 maggio 2009

 

Caso Spt, quei due pullman di lusso valutati trecentomila euro

Il ramo d’azienda della Spa pubblica ceduto ai privati con dieci mezzi
Il rivenditore: «Anche se usati da quei bus si poteva realizzare molto»
  • Cronaca
  • 7 maggio 2009

 

I sindacati litigano sui bus
E la Cisl denuncia la Cgil

Querela per diffamazione a Scarpino e Chiappa, che si difendono
  • Cronaca
  • 17 aprile 2009

 

I costi della grande mostra al setaccio
Gaddi evita il primo fuoco di fila

Scettica buona parte della maggioranza, ma per l’assessore non ci saranno deficit
  • Cronaca
  • 7 aprile 2009

 

Villa Olmo, inaugurazione con "giallo"
Sei Chagall viaggiano sul filo del rasoio

Le importanti tele potrebbero non arrivare in tempo per il taglio del nastro della grande mostra d'arte
  • Cronaca
  • 2 aprile 2009

 

Telecamere, privacy e sicurezza
La maggioranza inciampa

Troppi assenti in consiglio, passa un documento delle minoranze che vieta le telecamere senza fili. Pagheranno soprattutto le periferie, che per essere videosorvegliate dovranno attendere ancora
  • Cronaca
  • 10 marzo 2009

 

Lunedì in consiglio la sfiducia a Bruni

Riprende la discussione sull'operato del sindaco: voto scontato
  • Cronaca
  • 2 marzo 2009

 

Grandi mostre appese a un filo
Resa dei conti in consiglio

Lunedì sera, o al più tardi mercoledì, verrà discussa dall'assemblea la delibera a sostegno di Gaddi proposta dai liberal di Forza Italia e fermata in giunta dal sindaco. Con l'assessore gran parte dell'opposizione
  • Cronaca
  • 16 gennaio 2009

    proposta di legge regionale "Norme per il sostegno alle persone malate croniche non autosufficienti e alle persone con gravi disabilità "


                                                                                                                       Como 9 novembre 2009
    Al presidente del Consiglio Comunale di Como Sig. Mario Pastore
    Al Sindaco di Como dott. Stefano Bruni

    Mozione urgente presentata dal Consigliere Donato Supino
    OGGETTO:  proposta di legge regionale "Norme per il sostegno alle persone malate croniche non autosufficienti e alle persone con gravi disabilità "

    Visto il decreto legislativo 130 – 3.5.2000, il dpcm 29.11.2001 recepito dall’art. 54 della legge 289 - 2002

    Considerato che le modifiche al titolo V della Costituzione rivedono il ruolo dello Stato in materia di assistenza e di provvedimenti connessi, attribuendo alle Regioni la competenza a regolamentare tale materia ad esclusione dei livelli essenziali

    Considerato che il problema delle persone non autosufficienti, in particolare degli anziani, è DRAMMATICO.
    Il 70% degli anziani oltre i 78 anni diventa non autosufficiente e  la retta della casa di riposo è insostenibile (da 1.400 a 2.000 Euro mensili) come il costo di una badante regolare (non meno di 1.300 Euro mensili)

    Considerato che questi costi si scaricano sui famigliari i quali, scontata la pensione dell’anziano, devono spendere da 500 a 1.000 euro mensili e più e che con pensioni e salari insufficienti, coi prezzi aumentati e ora con la crisi, le famiglie non ce la fanno più a coprire quei costi

    Considerato che ogni persona non autosufficiente ha diritto all’assistenza sociale in casa di riposo o a domicilio, che il comune deve garantire questo diritto senza però disporre delle risorse necessarie ad assolvere tale compito


    Tutto quanto sopra premesso

     Impegna il Sindaco ad inviare la presente proposta di legge e la relazione di accompagnamento al Presidente del Consiglio Regione Lombardia via f. Filzi MILANO
     


    LA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE

    "Norme per il sostegno alle persone malate croniche
    non autosufficienti e alle persone con gravi disabilità"

    Con le norme della presente legge si vuole affrontare un grave problema sociale per migliaia di famiglie che hanno al proprio interno una persona malata non autosufficiente o disabile ricoverata in RSA o RSD.
    I problemi e i disagi sono già rilevanti se la persona è assistita a domicilio anche per la carenza di assistenza domiciliare integrata che oggi viene erogata prevalentemente tramite i voucher spesso insufficienti a coprire l'onere dell'assistenza attraverso il ricorso a prestazioni di terzi (cooperative, badanti, ecc, ecc).
    La situazione diventa ancor più drammatica se la persona deve essere ricoverata in una struttura residenziale perché l'onere economico che ricade sulla famiglia per pagare la retta è rilevantissimo (si arriva fino a E. 2000 al mese) e conduce migliaia di famiglie nella nostra regione (e milioni a livello nazionale) sotto il livello di povertà.
    Il grave è che ciò avviene in spregio alle norme di legge (Decr. L.vo 130/2000 e artc. 54 legge 289/2002) che prevedono esplicitamente che questi oneri debbano essere sostenuti solo dal reddito del ricoverato e dal comune di residenza e non dai familiari (numerose sentenze del TAR e di Tribunali confermano questa norma).
    Nella stragrande maggioranza dei casi i comuni non intervengono adducendo la motivazione della mancanza di risorse. Con la costituzione del "Fondo Nazionale per la non autosufficienza " (v. decreto interministeriale del 12/10/2007) da cui derivano finanziamenti significativi anche per la Lombardia (14.5 milioni di euro per 112008, 44 milioni per 112009 e 58 milioni per 112010 ) si sono create le condizioni per risolvere il problema.
    A questo obiettivo mirano le norme previste nella presente proposta di legge.
    ·Negli artc. 1  si indica l'obiettivo di favorire l'inserimento delle persone in RSA, RSD e CSS nel rispetto delle norme vigenti.
    ·Nell'art. 2 si  prevede la costituzione delle UVM nei distretti sociosanitari
    ·Nell’art. 3 si prevede che le persone anziane non autosufficienti e le persone con disabilità grave, ricoverate in ospedale, non assistibili a domicilio, siano dimesse con procedura protetta e indirizzate ad un presidio sociosanitario a ciclo residenziale continuativo. Inoltre si prevede che i comuni tramite loro regolamenti definiscano le modalità di erogazione ai beneficiari del contributo (al netto dell'ISEE del ricoverato) per il pagamento della retta. Il finanziamento del fondo avviene tramite risorse nazionali e regionali e prevede che una quota limitata (10%) del costo degli interventi rimanga in carico dei comuni.
    ·L'art. 4  prevede l'erogazione di quote del Fondo Regionale ai comuni tramite i piani di zona.


    Ricordiamo che in questa normativa non rientrano le persone affette da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) o in condizione di stato vegetativo, che sono a totale carico del Fondo Sanitario come previsto dall’art. 3 del DPCM 14 febbraio 2001



    ARTICOLATO
    “Norme per il sostegno alle persone malate croniche
     non autosufficienti e alle persone con gravi disabilità”


             Articolo 1
      (Finalità e obiettivi)

    ·La Regione Lombardia assicura l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001 (Definizione dei livelli essenziali di assistenza), modificato dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 marzo 2007, applicando i criteri di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109 (Definizioni di criteri unificati di valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate, a norma dell'articolo 59, comma 51, della l. 27 dicembre 1997, n. 449),  promuove e adotta misure per rispondere ai bisogni assistenziali, sociali e sanitari delle persone malate croniche non autosufficienti e delle persone con disabilità grave, con particolare riguardo a quelle ricoverate nelle residenze sanitario assistenziali (RSA), nelle residenze sanitario assistenziali per persone con disabilità (RSD), nelle comunità alloggio socio sanitarie per persone con disabilità (CSS), nonché per rispondere ai bisogni assistenziali delle persone che usufruiscono dei centri diurni integrati per anziani non autosufficienti (CDI), e dei centri diurni per disabili gravi (CDD), in quanto non assistibili a domicilio.


        Articolo 2
                                                   (Unità di valutazione multidisciplinare)

    1Presso i distretti sociosanitari delle aziende sanitarie locali (ASL) sono istituite le unità di valutazione multidisciplinare (UVM). 
    2Le UVM svolgono attività di assistenza delle persone malate croniche non autosufficienti e delle persone con gravi disabilità attraverso le seguenti attività:
    avalutazione globale dello stato di salute della persona;
    bindividuazione del grado di non autosufficienza, attraverso parametri di valutazione quali la salute fisica, la salute mentale, le condizioni socio-economiche e la situazione socio-ambientale;
    cindividuazione, attraverso la valutazione complessiva dei bisogni sanitari e assistenziali, degli interventi idonei;
    delaborazione di un progetto di assistenza individuale (PAI), personalizzato e continuativo, soggetto a revisione periodica, in relazione alla evoluzione dei bisogni e dello stato psico-fisico della persona;
    eorientamento della persona alla forma di sostegno terapeutico - assistenziale più idonea alla sua condizione.
    3.Le UVM svolgono le attività di cui al comma 2, lettere c) d) ed e), anche nei confronti delle  persone che hanno ottenuto il riconoscimento dell’invalidità civile dalle commissioni mediche di cui alla legge 15 ottobre 1990, n. 295 (Modifiche ed integrazioni all’articolo 3 del d.l. 30 maggio 1988, n. 173, convertito, con modificazioni, dalla l. 26 luglio 1988, n. 291, e successive modificazioni, in materia di revisione delle categorie delle minorazioni e malattie invalidanti), e delle persone riconosciute con grave disabilità in base all’artc. 3 comma 3 legge 104 del 5/2/92.
    4.Con successivo provvedimento adottato dalla direzione generale competente sono indicate le figure professionali che compongono l’ UVM.
    5.Ogni progetto di cui alla lettera d) viene seguito da un responsabile individuato tra le figure professionali che compongono l’UVM.
    6.L’accesso all’UVM può avvenire sia direttamente, sia tramite il medico di medicina generale o lo specialista ospedaliero.
    7.Presso la sede del distretto è attivato uno sportello informativo.


              Articolo 3
                                       (Procedura protetta di dimissione ospedaliera)

    1. Le persone non autosufficienti e le persone con disabilità grave, ricoverate in ospedale, qualora emerga dal progetto di cui all’articolo 2, comma 2, lettera d), che le cure domiciliari risultano anche temporaneamente impraticabili o inadeguate, sono trasferite, su richiesta della persona ricoverata o di chi ne tutela gli interessi, dal presidio ospedaliero presso una RSA, una RSD, una CSS,  una struttura di riabilitazione extraospedaliera o un hospice, previa intesa tra l’azienda ospedaliera cui il presidio afferisce e l’ASL di riferimento territoriale della struttura sociosanitaria.


    Articolo 4
    (Istituzione e destinazione del Fondo per le non autosufficienze)


    1. Per le finalità di cui alla presente legge è istituito il fondo regionale per le non autosufficienze.
    2. La Regione eroga agli ambiti territoriali di cui all’articolo 8, comma 3, lettera a), della legge 8 novembre 2000, n. 328 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) le risorse del fondo regionale di cui al comma 1.
    3. Gli ambiti territoriali di cui al comma 2 erogano ai comuni una quota pari al 90 per cento della spesa sostenuta.
    4. I comuni definiscono le modalità di erogazione del fondo di cui al comma 1.
    La quota di pertinenza comunale è volta a sostenere il pagamento della retta delle persone ricoverate, o che usufruiscono dei servizi socio sanitari diurni, di cui all’art.1.
    La quota a carico delle persone ricoverate, o che usufruiscono dei servizi socio sanitari diurni, è calcolata  in base alla situazione economica accertata con la dichiarazione ISEE di cui al d. lgs. 109/1998,come modificato dal Decr. Leg.vo 130 del 3/5/2000  tenendo conto degli eventuali carichi familiari.
    5. Il fondo regionale per le non autosufficienze è alimentato da risorse provenienti dal Fondo per le non autosufficienze istituito presso il Ministero della solidarietà sociale, di cui all’articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – legge finanziaria 2007), da risorse del bilancio regionale, nonché dalle risorse provenienti da eventuali donazioni.

    ISTITUZIONE DEL FONDO SOCIALE COMUNALE PER LE NON AUTOSUFFICIENZE


    Como 9 Novembre 2009

    Al Presidente del Consiglio Comunale Di como Sig. Mario Pastore
    Al Sindaco Di Como Dot. Stefano Bruni

    Mozione urgente presentata dal consigliere donato supino 


    OGGETTO: istituzione del Fondo sociale comunale per le non autosufficienze.


    Visto il decreto legislativo 130 – 3.5.2000, il dpcm 29.11.2001 recepito dall’art. 54 della legge 289 - 2002

    Visto in particolare il comma 2 ter dell'art. 3 del D.Ig. 109/1998, modificato dal decreto legislativo 3 maggio 2000, n. 130 il quale recita: "limitatamente alle prestazioni sociali agevolate ... rivolte ... a soggetti ultrasessantacinquenni la cui non autosufficienza psichica o fisica sia stata accertata dalle aziende unità sanitarie locali" le disposizioni contenute nel medesimo decreto si applicano "nei limiti stabiliti con decreto del Presidente della Repubblica … al fine di favorire la permanenza dell'assistito presso il nucleo familiare di appartenenza e di evidenziare la situazione economica del solo assistito, anche in relazione alle modalità di contribuzione al costo della prestazione"

    Considerato che l’emanazione del decreto del Presidente è ormai irrealizzabile a seguito delle modifiche al titolo V della Costituzione che rivedono il ruolo dello Stato in materia di assistenza e di provvedimenti connessi, attribuendo alle Regioni la competenza a regolamentare tale materia ad esclusione dei livelli essenziali

    Visto il decreto del ministero della solidarietà sociale DM 12/10/2007 n. 31560

    Vista le legge regionale 12 marzo 2008 - n. 3

    Vista la deliberazione della Giunta regionale D.g.r. 28 maggio 2008 - n. 8/7327 - con la quale è stata accantonata sul capitolo “Fondo per le non autosufficienze”, come indicato dallo stato di previsione delle spese (2.1.183 Trasferimenti dello Stato con vincolo di destinazione specifico. 7221 Assegnazioni statali per il fondo per le non autosufficienze) la somma di € 14.563.791,95 per il 2008

    Vista la deliberazione della Giunta regionale il Dg.r. 22 ottobre 2008 – n. 8243 – per l’assegnazione della prima tranche del “Fondo per le non autosufficienze” agli ambiti distrettuali

    Considerato che Il problema degli anziani non autosufficienti è DRAMMATICO.
     Anche nel comasco il 70% degli anziani oltre i 78 anni diventa non autosufficiente e  la retta della casa di riposo è insostenibile (da 1.400 a 2.000 Euro mensili) come il costo di una badante regolare (non meno di 1.300 Euro mensili)

    Considerato che questi costi si scaricano sui famigliari i quali, scontata la pensione dell’anziano, devono spendere da 500 a 1.000 euro mensili e più e che con pensioni e salari insufficienti, coi prezzi aumentati e ora con la crisi, le famiglie non ce la fanno più a coprire quei costi

    Considerato che ogni anziano non autosufficiente ha diritto all’assistenza sociale in casa di riposo o a domicilio e il comune deve garantire questo diritto

    Tutto quanto sopra premesso impegna il Sindaco:

    1.    Di demandare alla Giunta Comunale la modifica del regolamento per l’erogazione delle prestazioni sociali agevolate, nel senso di:
        
    a)       escludere i parenti dal concorso al costo dei servizi a favore delle persone malate croniche non autosufficienti e delle persone con disabilità grave;
    b)       in costanza di ricovero e successivamente al ricovero stesso, escludere ogni forma di rivalsa sui beni patrimoniali delle persone assistite e dei loro parenti, da parte del Comune e degli enti erogatori del servizio.

    2.    Di demandare alla Giunta l’istituzione, nell’ambito del PEG, di un capitolo di bilancio denominato “Fondo per le non autosufficienze” volto a realizzare le necessarie contribuzioni a favore delle persone malate croniche non autosufficienti e delle persone con gravi disabilità per integrare la retta giornaliera, se curate in struttura sociosanitaria residenziale e per integrare il costo dell’assistente familiare se curate a domicilio.

    3.          Di prevedere nel bilancio comunale appositi finanziamenti da destinare alFondo per le non autosufficienze” da coprire con:
    3.1      le risorse già destinate ad integrare la retta giornaliera a carico delle persone malate croniche non autosufficienti e delle persone con gravi disabilità curate in struttura sociosanitaria residenziale, corrispondenti alla relativa spesa media degli ultimi tre anni incrementata del 10%;
    3.2      la quota del “Fondo nazionale per le non autosufficienze” assegnata al comune dall’ambito distrettuale/piano di zona;
    3.3      altre risorse di origine pubblica o privata.

    4.    Di assegnare le risorse di cui al punto 3. alle:
    4.1      persone malate croniche non autosufficienti e persone con gravi disabilità curate in struttura sociosanitaria residenziale in base a quanto disposto dai criteri ISEE attualmente in vigore nel comune o da quelli indicati dal Distretto (Piano di Zona)
    4.2      persone malate croniche non autosufficienti e persone con gravi disabilità curati in base a quanto disposto nell'ALLEGATO A) “Assegnazione del contributo economico (buono) di integrazione al costo dell’assistente familiare”
    Il suddetto allegato costituisce parte integrante della presente deliberazione.




    ALLEGATO A.

    ASSEGNAZIONE DEL contributo economico di integrazione al costo dell’assistente familiare

    1.                   AMBITO DI APPLICAZIONE
    Il comune eroga contributi economici per l’integrazione al costo dell’assistente familiare alle persone malate croniche non autosufficienti e alle persone con gravi disabilità assistite a domicilio.

    2.                   REQUISITI
    Il contributo è accessibile esistendo i seguenti requisiti:
    1)    Condizione della non autosufficienza certificata dalla struttura sanitaria competente.
    2)     Residenza in uno dei Comuni appartenenti al distretto;
    3)     Regolare contratto di lavoro con una assistente familiare

    3.                   EROGAZIONE
    Il contributo è erogato:
    1)    Sulla base della capacità economica dell’assistito secondo la certificazione ISEE
    ·      ISEE individuale non superiore ad Euro 20.000,00
    2)    Secondo la seguente modalità (o quella prevista dal Piano di Zona):
    ·      richiesta da parte della famiglia al Comune di residenza durante tutto l’anno
    ·      progetto individualizzato concordato con l’assistente sociale territoriale comprendente la proposta economica e la durata del contributo
    ·      assunzione di impegno formale di utilizzo del buono per la finalità prevista nel progetto individualizzato
    ·      erogazione con la modalità concordata (bonifico/assegno circolare)
    se esiste un progetto o una disponibilità distrettuale di fonte regionale:
    ·      proposta del progetto all’Equipe territoriale mensile coordinata dall’Ufficio di Piano
    ·      predisposizione da parte dell’Ufficio di piano dei mandati di pagamento tramite l’Ente Capofila ai Comuni di residenza che provvedono all’erogazione con la modalità concordata (bonifico/assegno circolare)

    4.                   ENTITà
    L'entità è legata al bisogno assistenziale (ore necessarie per l'assistenza) come di seguito stabilito:
    1)                                                € 400 al mese per necessità assistenziali di 40 ore settimanali;
    2)                                                € 250 al mese per necessità assistenziali da 25 a 39 ore settimanali

    Il contributo è proporzionalmente ridotto in base alla capacità economica del non autosufficiente secondo il seguente schema
    Capacità Economica
    IMPORTO CONTRIBUTO
    ISEE Da 0 a 15.000
    Per intero
    ISEE da 15.000 a 25.000,00 €
    Inversamente proporzionale all'aumentare del reddito
      Superiori a 25.000,00 €
    Nessun contributo