partita.
sabato 14 novembre 2009
Il Muro della Vergogna va abbattuto
I recenti sviluppi della questione Paratie a Lago hanno risvegliato e scosso una politica comunale che da tempo languiva su assetti e ruoli politici ben collaudati che, dal feudatario attuale Sindaco, a cascata arrivano fino ai valvassori della Lega Nord.
Qual è la peculiarità della questione Paratie a Lago?
L’arroganza di un Sindaco, di una giunta e di una maggioranza che, anche in balia di un maremoto politico da loro stessi provocato, di fronte a una forte spaccatura sulle cariche comunali, navigano senza saper dove approdare, ignorando la volontà del Consiglio Comunale che invece ha espresso una chiara linea guida esautorandolo così della sua suprema Autorità.
E’ necessario ripercorrere alcune tappe per riportare alla mente gli ultimi accadimenti:
In seduta pubblica l’ing. Viola ha sollevato le due cariche comunali più alte da ogni responsabilità, dichiarando che fossero all’oscuro dell’avanzamento dei lavori a lago.
Questo tentativo politicamente pilotato di scaricare tutte le responsabilità di impicci e varianti sulla Direzione dei Lavori- sostenendo la tesi di lacune informative riguardo l’ avanzamento dei lavori- è stato un tentativo boomerang: non c’è cittadino disposto a credere che il Sindaco, il Vicesindaco e la loro alleata sottomessa, la Lega Nord, non ne fossero a conoscenza.
Riprova ne è stata la votazione segreta che con larga maggioranza, trasversale agli schieramenti, ha sfiduciato pubblicamente il Vicesindaco Caradonna.
I soli cittadini devono poter decidere sul vero progetto Paratie a Lago e le sue finalità ora che, finalmente, sono emerse per quelle che realmente sono: in parte riparare dalle esondazioni Piazza Cavour, e in prima istanza aumentare di settanta centimetri la normale capacità di invaso del bacino a favore di una maggior fonte idrica da gestire per l’agricoltura della bassa Lombardia.
Il sindaco, se avesse savoir faire politico, si dovrebbe dimettere e ridare la parola ai cittadini, ma ci troviamo di fronte ad una persona a dir poco arrogante che non tiene conto né dei cittadini né del Consiglio Comunale.
Il Consiglio Comunale ha votato la sfiducia all’assessore alle grandi opere Caradonna: il risultato è stato molto chiaro, solo 3 consiglieri su 41 hanno votato a suo favore.
Caradonna ha dichiarato di non aver intenzione di dimettersi; gli fa eco il Sindaco che, anziché prendere atto della volontà del Consiglio Comunale esonerandolo, lo sostiene oltre ogni buon senso.
Siamo ai limiti della democrazia, i cittadini si rendano conto di quanto vale il parere dei Consiglieri Comunali da loro stessi scelti per voto diretto.
La città ha un Vicesindaco che non vuole più, ormai ancorato solo al Sindaco e ai pochi consiglieri che ancora lo sostengono.
I membri della maggioranza che ancora sostengono Bruni dovrebbero riflettere: in primo luogo coloro che si resero disponibili a rassegnare le proprie dimissioni.
Credo che si debba continuare a percorrere la strada che porta alle dimissioni del Sindaco: noi delle minoranze dobbiamo dare un’opportunità ai consiglieri di maggioranza, offesi dal Sindaco nella propria dignità di persona e di espressione della cittadinanza, ribadendo la nostra immediata disponibilità a rassegnare le dimissioni assieme a loro affinché si raggiungano le 21 firme necessarie a sciogliere il Consiglio Comunale e tornare a votare.
TESTO MOZIONE URGENTE MANIFESTO DELLA PROTESTA DEI CITTADINI
Como 24 settembre 2009.
Mozione urgente da sottoporre all'approvazione del Consiglio Comunale di Como Presentata da Supino Donato.
Premesso che:
II sottoscritto e Rifondazione Comunista di Como hanno sempre espresso la loro contrarietà al sistema di difesa dalle esondazione del lago con il progetto paratie perché questo intervento comprometteva in maniera negativa uno dei luoghi più belli della città, inoltre questo sistema avrebbe alterato la falda acquifera creando grossi squilibri alle opere e alle costruzione che insistono in quella zona.
Altresì premesso:
Noi riteniamo che con i fondi della legge "Valtellina" si sarebbe dovuto intervenire per rifare la passeggiata a lago, e per rifare il sistema fognario nel primo bacino del lago.
Valutiamo:
In modo negativo le dichiarazione del Sindaco di Como di alzare il livello del lago di circa settanta centimetri, facendo diventare il lago una "vasca" d'acqua per le esigenze della imprese agricole della pianura padana. Noi crediamo che questa esigenza può essere soddisfatta con una diversa regolamentazione delle "chiuse" esistente sul ramo del lago a Lecco.
Ritenuto che:
Lo stato di avanzamento dei lavori delle paratie ha fatto emergere un muro che nei progetti non e' mai stato illustrato e che se mantenuto diventerà un vero scempio alla Città.
CHIEDIAMO AL SINDACO
1) Che il muro della passeggiata a lago venga abbattuto.
2) II licenziamento del direttore dei lavori e le dimissione del assessore alla
partita.
partita.
3) Verificare se vi sono i presupposti per risarcimento danni.
Supino Donato Capogruppo di Rifondazione Comunista
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